sabato 3 maggio 2014

"Dio dove si trova ?"



Per andare in Galilea, si doveva attraversare la Samaria.
Così arrivò alla città di Sicar. Lì vicino c'era il campo che anticamente Giacobbe aveva dato a suo figlio Giuseppe, e c'era anche il pozzo di Giacobbe.

Sotto il sole cocente allo zenit s’incammina una donna di Samaria.

Gesù era stanco di camminare e si fermò seduto al pozzo sapendo che non sarebbe rimasto solo a lungo. Intanto i suoi discepoli  erano andati al villaggio a procurare il cibo…

(Ciascuno di noi sa, ne è convinto intimamente, che ogni cosa importante non avviene a caso; gli incontri che cambiano la vita accadono tutti come se fossero concordati, o come se quel qualcuno che ci attende sapesse in anticipo la nostra strada, l’orario dell’arrivo, il luogo dove aspettarci…)

Pare un appuntamento voluto, ricercato.     E infatti arriva la Samaritana.   Una donna “particolare”: di lei tutti sapevano che aveva avuto cinque uomini e neppure quello che a casa la stava aspettando era suo marito.

Forse era  per un senso di pudore, di vergogna che questa donna scivolava lesta sotto il sole alto di mezzogiorno al pozzo,  come ogni giorno a prender  l’acqua per sé e per chi con lei vive. Quando le altre donne già erano a tavola o intente a preparare il pranzo e nessuno si trovava in giro.

Sa di non essere ben considerata, figuriamoci se un uomo di giudea perbene le avrebbe rivolto la parola. E neanche in caso di bisogno. 

Eppure a lei si indirizza, le chiede dell’acqua.

Non succede mai più, né prima, né dopo che il Cristo si fermi così tanto in compagnia di qualcuno, almeno dalla descrizione che ci viene fatta, e che dialoghi così apertamente.

La sete è un grande bisogno, soprattutto quando il caldo sfianca il corpo. Lei lo capisce ed è pronta a dare ció che gli viene chiesto, ma Gesù la confonde parlandole di un'acqua viva.  La Samaritana si accende di speranza. Chi è quell’uomo che riesce a turbarle l’animo?  Che davvero possa essere lui  in grado di salvarla da quella schiavitù?  Come vorrebbe che fosse così… In cambio sarebbe disposta a dire la verità  su di sé, pur di capire se sta parlando con un sapiente o con uno dei tanti ciarlatani.

Dentro di lei si fa strada la certezza: è un profeta. Allora diventa più audace e chiede: «Dimmi chi ha ragione tra i Samaritani e i Giudei, dove è giusto adorare il Signore».
Quasi stonata suona questa domanda in bocca a una donna che un attimo prima provava solo preoccupazione per le proprie faccende.  

«Dio dove si trova?» chiede. «Dove lo posso pregare senza sbagliarmi, in modo che le mie suppliche giungano a Lui?».

 «Credimi, o donna, risponde Gesù, non c'è un posto o un altro. Dio va adorato in spirito e veritá». Sembra una strana risposta e invece la Samaritana comincia a capire: «Verrá un Messia, dicono, e lui spiegherá tutto per bene».

 «Sono io il Messia» dice Gesù.

La donna lascia il suo secchio per terra e corre in cittá. Adesso nella sua mente le idee diventano più chiare e prendono forma. E' Lui.  

Questo della Samaritana è uno dei tanti episodi evangelici così particolari che i discepoli non se lo sarebbero potuto inventare.

Gesù parla con chi vuole, che sia conveniente o meno, dice quello che vuole per quanto la gente rimanga perplessa nell'ascoltarlo. Nessuno può allontanarsi da lui senza che gli cambi la vita.

Nessuno.

Quando siamo disposti ad ascoltare. Quando accettiamo di parlare, a carte scoperte, con Dio. Quando abbiamo fatto terra bruciata attorno a noi, quando più neppure un cane ci si avvicina.

Con il Figlio fatto uomo, che ci arriva davanti stanco e assetato e chiede acqua.  L'aveva detto: chi dà un sorso d'acqua a uno come me, vive all'ombra di una vera amicizia, chiunque sia. Si prende l'intero pozzo, la sorgente, la vita.

Ed è solo l'inizio.