lunedì 31 agosto 2015

Tardi t'amai (quasi un'autobiografia) grazie a Giancarlo S. (Trevi 2015)

"El pueblo unido jamas  sera  vencido..."   .............    "... se il vento fischiava ora fischia più' forte..."

Dalla radio accesa una voce seriosa rievoca gli anni di piombo del nostro recente passato.
Stagione rabbiosa e sconvolgente.

L'auto scivola veloce sulla strada a quest'ora di sera. Ancora  un paio d'ore e sarò a casa dopo una giornata piena di lavoro.

Lascio i pensieri ad arruffarsi fino a pescare immagini e suoni di tanto tempo fa.

" Vecchia piccola borghesia un giorno il vento ti spazzerà via..."

Tempo lontano mitizzato, reso magico dove ancora i mostri erano vivi e sputavano fuoco seminando terrore e, spietati, spargevano sangue d' inermi su piazze e treni.
Gli eroi erano giovani generosi e incoscienti, spiriti caldi, affamati e assetati di giustizia e verità, corteggiatori di fanciulle dagli occhi sognanti color del mare.

"... Trionfi la giustizia proletaria...".

Be' non era proprio così  ma a lungo mi son trastullato con queste immagini.

Stagione epica, carica di violente passioni, lotte e speranze.
E poi ero giovane e la vita scorre ai piedi dei giovani; in osterie maleodoranti e fumose tra bagasce e balordi  scolando vino e cantare sino a notte fonda al suono di chitarre "... Sono ancora aperte come un tempo le osterie di fuori porta...".

Frugo tra i ricordi. Non ho età certa ne volto definito.  La barba è fluente, rossiccia e incolta.

 "... Gli eroi son tutti giovani e belli..."  e poi  "... A vent'anni si è stupidi davvero quante balle si ha in testa a quell' età...".

Maschera da duro a coprire paure. " Viva Marx  viva Lenin viva Mao Tze-tung"
Ciò che chiarisce il mondo dell'umano è un'affermazione balbettante, tremolante che spalanca all'inspiegabilità e rimane mistero.

In un certo modo si definisce tutto senza dare - avere- trovare una spiegazione.
Non è lineare la vita ne  l'attraversarla è percorso noto, agevole.

Ho strappato istanti di leggerezza tra tormenti e dubbi ostentando sicurezza e decisione . Spavalderia  " ah, ah, ah, una risata vi seppellirà " .

Zigzagavo tra vita e morte, d' istinto e costretto, mai risparmiandomi.
Casco in testa calato in volto, tascapane pesante di biglie d'acciaio e pietre "...e tirare i sampietrini nell'incendio di Milano e le spranghe sui fascisti e le pietre sui gipponi....".
Pestaggi , corse forsennate ferite e sangue, manganelli, molotov , occupazioni, urla , cariche di pulotti e celerini.  Una madre disperata e un padre furibondo.

O da una parte o dall'altra, il tutto o il nulla.
Ho scommesso, si perde o si vince.

Sconfitta e vincita avvinghiate nello stesso campo. Si perde vincendo come puoi vincere perdendo.
"Lotta  dura senza paura". Ma dentro, dentro si vive un'altra dimensione, si piange.
Ci si abbraccia per sfidare l'oppressione del vivere.
Ho corso e inciampato, ho seminato e raccolto dolore.
Altri , compagni di vita e scorribande, sono rimasti a terra, travolti e ingoiati dalla storia , da odii e briciole di merda.
Overdose, AIDS, galera, pellegrinaggi in India in cerca di pace.

Per culo o provvidenza mi è andata bene.
C'era un altro me stesso dentro di me e quello mi ha tenuto vivo nascondendomi al mondo.
Ha avuto compassione chinandosi, risparmiandomi.
Preso per i capelli , gettato su un aereo volo diretto Canada Toronto grandi laghi. On the road su un vecchio truck .

E' già tardi, anche le ultime luci del giorno si affievoliscono.
Mentre alla radio trasmettono " Gracias a la vida" a chiusura della trasmissione su gli  anni di fuoco e fiamme e mentre penso a casa a mio figlio che già dorme e a mia moglie che mi aspetta, mi sorprendo a canticchiare alcuni passi pieno di gratitudine .
"Tardi t'amai bellezza così antica e sempre nuova".