mercoledì 22 febbraio 2012

Etiam si omnes, ego no


 
«Non dovrebbe ogni uomo, in qualunque epoca viva, ragionare continuamente come se un istante dopo dovesse essere portato davanti a Dio per il giudizio?»
Sophie Scholl


 










«Strappate il mantello dell’indifferenza che avvolge il vostro cuore! Decidetevi prima che sia troppo tardi»
(da uno dei volantini della Rosa Bianca)



Sophie fu l’unica ragazza della Rosa bianca tedesca. Il piccolo gruppo - composto oltre
che da lei, dal fratello Hans, dagli amici Cristoph Probst, Alexander Schmorell, Willy
Graf, Heins Leipelt, e dal professor Kurt Huber - fu una delle poche voci che in
Germania si levò contro il Terzo Reich. I giovani della Rosa Bianca, tra il 1942 e il
febbraio 1943, tentarono di risvegliare la coscienza di un popolo inebetito dalla
dittatura, di rovesciare lo stile di vita nazionalsocialista, di fermare l’assurda guerra in
forma non violenta, a mano nude, confidando unicamente sulla forza delle parole (“Le
parole sono le nostre armi”). Distribuirono tra la popolazione alcuni volantini.
L’ultimo, il sesto, lo lanciarono nell’atrio dell’università di Monaco e fu la loro fine: li
videro, li arrestarono, li eliminarono.
Accadde il 22 febbraio 1943. 


Occorre audacia, essere temerari, sprezzanti la mediocrità. Osare. Come i giovani della Rosa Bianca.