Il più delle volte la mia realtà, l’esistenza quotidiana, mi
sembra banale, quasi insignificante nella vita di tutti i giorni, pur pieni di
impegni e d’incontri.
Eppure è questo il mondo dentro il quale vivo, che mi è
affidato.
Del quale devo averne cura e custodirlo.
E’ questo il mio piccolo mondo,
rappresentato da ciò che vivo, mio figlio, mia moglie, gli amici, il lavoro, la
politica, le mie passioni, la fede,…
Il mondo in cui cerco di accendere
scintille d’amore, in cui cerco bagliori di vita autentica.
E’ inutile e
fuorviante cercare altrove, costruirsi alibi,…
Questa, la nostra esistenza,
ovunque noi siamo e comunque viviamo, è la porta attraverso la quale dobbiamo
far passare riflessi d’infinito, riverberi d’amore.
Anche se a volte sembra
impossibile, anche se tutto sembra inutile.
Rendere sacri i piccoli luoghi che abitiamo, gli istanti di
vita che attraversiamo, non vuol dire vivere in una cappella, costruire
cattedrali o ripararsi in un convento.
Con semplicità renderli sacri vuol dire
scaldare la nostra vita e riuscire trasmettere calore.
Permettere a Dio di
abitarci.
“Un giorno in cui riceveva degli ospiti eruditi, Rabbi
Mandel di Kozk li stupì chiedendo loro a bruciapelo: “Dove abita Dio?”. Quelli risero di lui. “Ma che vi prende? Il mondo non è forse pieno della sua gloria?”. Ma
il Rabbi diede lui la risposta alla domanda: “Dio abita dove lo si lascia entrare”. (Martin Buber, Il cammino dell’uomo)
Dietrich Bonhoeffer, pastore luterano e teologo, arrestato perché
prese parte ad una congiura per assassinare Hitler, venne impiccato nel campo
di concentramento di Flossenburg all’alba del 9 aprile 1945, pochi giorni prima
della fine della guerra.
“Dio non si vergogna della bassezza dell'uomo, vi entra dentro (...) Dio
è vicino alla bassezza, ama ciò che è perduto, ciò che non è considerato,
l'insignificante, ciò che è emarginato, debole e affranto; dove gli uomini
dicono "perduto", lì egli dice "salvato"; dove gli uomini
dicono "no", lì egli dice "sì".
Dove gli uomini distolgono con indifferenza o altezzosamente il loro sguardo, lì egli posa il suo sguardo pieno di amore ardente e incomparabile. Dove gli uomini dicono "spregevole", lì Dio esclama "beato".
Dove nella nostra vita siamo finiti in una situazione in cui possiamo solo vergognarci davanti a noi stessi e davanti a Dio, dove pensiamo che anche Dio dovrebbe adesso vergognarsi di noi, dove ci sentiamo lontani da Dio come mai nella vita, proprio lì Dio ci è vicino come mai lo era stato prima.
Lì egli vuole irrompere nella nostra vita, lì ci fa sentire il suo approssimarsi, affinché comprendiamo il miracolo del suo amore, della sua vicinanza e della sua grazia.”
Dove gli uomini distolgono con indifferenza o altezzosamente il loro sguardo, lì egli posa il suo sguardo pieno di amore ardente e incomparabile. Dove gli uomini dicono "spregevole", lì Dio esclama "beato".
Dove nella nostra vita siamo finiti in una situazione in cui possiamo solo vergognarci davanti a noi stessi e davanti a Dio, dove pensiamo che anche Dio dovrebbe adesso vergognarsi di noi, dove ci sentiamo lontani da Dio come mai nella vita, proprio lì Dio ci è vicino come mai lo era stato prima.
Lì egli vuole irrompere nella nostra vita, lì ci fa sentire il suo approssimarsi, affinché comprendiamo il miracolo del suo amore, della sua vicinanza e della sua grazia.”
(Dietrich
Bonhoeffer, Riconoscere Dio al centro della vita)
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