Quante persone ho incontrato nelle
settimane trascorse in vacanze. Quanto ho ascoltato e imparato e quanto non
sono riuscito a dire, ad esprimere bene, a farmi intendere. Bambini, adulti, nuovi incontri e vecchie
amicizie. Sorprese, doni inattesi. Gesti inaspettati. Accoglienze impreviste.
Offerte di ospitalità con un sorriso naturale senza chiederti se sei un santo, un onestuomo o
un brigante,..quanta gente ho incontrato...
Immergendomi in odori e sapori
antichi in un mare dove anche gli dei si bagnavano poiché attaccato al cielo …
abbandonando parole logore e immagini ancor più usurate dei mass media anche
senza leggere Camilleri e l'omelia domenicale di Scalfari o un pistolotto di
Gramellini ... e poi c'è la crisi, venti di guerra e immigrati, terrorismo e …
e terremoto e ancora emergenze e drammi e … ognuno si arrangia come può. Tante
parole, vane, buone, arroganti, semplici, umili, alte, basse...può andar bene così?
Va bene così. Accontentandosi, adattandosi, cercando spazi di vita e
offrendone,…
E i miei occhi vanno ora al cielo
bello e azzurro, ad un mare che più mare non si può, ai profumi ovunque
dipanati di agave e origano, di oleandri in fiore e menta; l’attraversare di
spiagge assolate e solitarie, in lontananza l’Etna e poi più in giù Vulcano
fumigante … un accarezzare la stella marina e conchiglie spiaggiate … una
puntura al piede di ricci marini.. i tuffi di mio figlio e le sue risate … Segesta,
Selinunte, i templi di Siracusa,…
Paesaggi brulli e terra grassa ravvivata da
abbondanti viti, vini stupendi e tavole imbandite “comediocomanda” terra rivoltata dagli aratri, in lontananza
pescherecci rientrano... colori diversi... forti e contrastanti.
Sempre il contrasto mi stupisce, mi
fa nascere dentro un sorriso... e chissà se c'entra con tutto il resto, con la
radio che parla, con le tortore che nel giardino tubano, con mio figlio qui
accanto a me sul grande tavolo in sala a leggere e fare i compiti … con le
persone incontrate, con quelle perdute, se c'entra con me...con te...col
giardino incolto su cui dovrò sudare nei prossimi giorni … sui menù da
preparare per amici e parenti … ascoltando forever young di Dylan…
Il compito arduo, l’esercizio più
difficile a cui mi sento chiamare è di
riuscire a vedere più a fondo, dentro,
oltre...
C’è un sorriso dentro che
chiama...dopo aver percepito, anche solo per un breve istante, che la realtà
non tollera a lungo dubbi e posizioni indifferenti, oscillazioni scettiche,
pessimismi mimetizzati o facili e cupi rimandi.
La semplicità delle cose, la
naturalità del vivere, la gratuità della bellezza … del sorridere profondo di
ogni cosa sotto questo cielo … mi pare conquistino anche lo spirito più
inquieto di disillusioni.
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