Barbiana, di tanto in tanto ci vado, o meglio ci ritorno. Ed è un ritorno un pò alle mie origini. E' anche attraverso la lettura dei libri del priore che, esitando, mi sono accostato alla Chiesa.
A Barbiana per alcuni anni ho portato decine di giovani: si stava su in canonica, il tempo di fare qualche lavoretto nei dintorni, nella chiesetta, giù al cimitero. In tempi un po' bolsi, rimane il fare memoria.
Barbiana non è un paese, non è nemmeno un
villaggio. Barbiana è una chiesa con la canonica. Le case, una ventina
in tutto, sono sparse nel bosco e nei campi circostanti, isolate tra
loro.
Quando il 7 dicembre 1954 arrivò a Barbiana il parroco don Lorenzo
Milani, non c'erano strade, acqua, luce e scuola. All'epoca la
popolazione di Barbiana ammontava a 40 persone. Per Don Lorenzo Milani
il periodo di Barbiana fu un vero e proprio esilio ecclesiastico: un
sacerdote di 31 anni mandato lassù per farlo tacere dato che nel suo
apostolato applicava il Vangelo senza alibi e compromessi.
Per comprendere appieno quanto fosse isolata Barbiana e quanto poco
opportuno apparisse destinarvi uno tra i sacerdoti più brillanti della
diocesi fiorentina, vale la pena di leggere la testimonianza di don
Renzo Rossi:
"Avrei dovuto andare io a Barbiana invece di Lorenzo.
Nell'ottobre del 1954 Mons. Tirapani, Vicario Generale della diocesi di
Firenze, mi chiamò per dirmi che, appena il parroco di Barbiana, don
Torquato Mugnaini, fosse stato trasferito in un'altra parrocchia, io
avrei dovuto prendere il suo posto. Siccome però erano ormai pochi gli
abitanti di Barbiana avrei potuto continuare ad abitare a Vicchio
durante la settimana e la domenica avrei fatto il servizio a Barbiana
oltre che a Rossoio, di cui ero parroco da due anni! A metà di novembre
invece Mons. Tirapani mi chiamò di nuovo per avvertirmi che non era
più necessario che io mi interessassi di Barbiana perché nel mio posto
ci sarebbe andato don Milani. Gli feci osservare che non capivo come
mai un prete come don Milani dovesse fare il parroco fisso a Barbiana
mentre fino a pochi giorni primi sarebbe bastato che io ci andassi
soltanto la domenica; Mons. Tirapani mi rispose che in quel momento non
c'erano altre parrocchie libere adatte per don Milani. Non è esatto
dunque dire che Barbiana fu "aperta" per don Milani, ma è vero che
rimase "aperta" soltanto per lui! La diocesi, che aveva intenzione di
chiudere quella parrocchia, decisa di mantenerla unicamente per don
Milani!"
Segnalo il sito della Fondazione don Lorenzo Milani da cui ho tratto la foto e l'articoletto che la descrive all'arrivo del priore
La Fondazione è sorta per iniziativa di Michele Gesualdi, Agostino Burberi, Giancarlo
Carotti, Fabrizio Porcinai, Piero Paciscopi, Carlo Zaccaro, Nello
Baglioni, Maresco Ballini, Piero Bosi, Zaira Conti, Bernardo Delton,
Lorenzo Lampronti, Franca Righini e Luca Toschi. La FONDAZIONE DON LORENZO MILANI ha sede legale in località Barbiana, Vicchio di Mugello, Firenze, e sede operativa in Firenze, via don Giulio Facibeni, 13.
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