martedì 6 dicembre 2011

Barbiana

Barbiana, di tanto in tanto ci vado, o meglio ci ritorno. Ed è un ritorno un pò alle mie origini. E' anche attraverso la lettura dei libri del priore che, esitando, mi sono  accostato alla Chiesa.
A Barbiana per alcuni anni ho portato decine di giovani: si stava su in canonica, il tempo di fare qualche lavoretto nei dintorni, nella chiesetta, giù al cimitero. In tempi un po' bolsi, rimane il fare memoria.  

Barbiana non è un paese, non è nemmeno un villaggio. Barbiana è una chiesa con la canonica. Le case, una ventina in tutto, sono sparse nel bosco e nei campi circostanti, isolate tra loro.
Quando il 7 dicembre 1954 arrivò a Barbiana il parroco don Lorenzo Milani, non c'erano strade, acqua, luce e scuola. All'epoca la popolazione di Barbiana ammontava a 40 persone. Per Don Lorenzo Milani il periodo di Barbiana fu un vero e proprio esilio ecclesiastico: un sacerdote di 31 anni mandato lassù per farlo tacere dato che nel suo apostolato applicava il Vangelo senza alibi e compromessi.
Per comprendere appieno quanto fosse isolata Barbiana e quanto poco opportuno apparisse destinarvi uno tra i sacerdoti più brillanti della diocesi fiorentina, vale la pena di leggere la testimonianza di don Renzo Rossi:
"Avrei dovuto andare io a Barbiana invece di Lorenzo. Nell'ottobre del 1954 Mons. Tirapani, Vicario Generale della diocesi di Firenze, mi chiamò per dirmi che, appena il parroco di Barbiana, don Torquato Mugnaini, fosse stato trasferito in un'altra parrocchia, io avrei dovuto prendere il suo posto. Siccome però erano ormai pochi gli abitanti di Barbiana avrei potuto continuare ad abitare a Vicchio durante la settimana e la domenica avrei fatto il servizio a Barbiana oltre che a Rossoio, di cui ero parroco da due anni! A metà di novembre invece Mons. Tirapani mi chiamò di nuovo per avvertirmi che non era più necessario che io mi interessassi di Barbiana perché nel mio posto ci sarebbe andato don Milani. Gli feci osservare che non capivo come mai un prete come don Milani dovesse fare il parroco fisso a Barbiana mentre fino a pochi giorni primi sarebbe bastato che io ci andassi soltanto la domenica; Mons. Tirapani mi rispose che in quel momento non c'erano altre parrocchie libere adatte per don Milani. Non è esatto dunque dire che Barbiana fu "aperta" per don Milani, ma è vero che rimase "aperta" soltanto per lui! La diocesi, che aveva intenzione di chiudere quella parrocchia, decisa di mantenerla unicamente per don Milani!"


                               

 Segnalo il sito della Fondazione don Lorenzo Milani  da cui ho tratto la foto e l'articoletto che la descrive all'arrivo del priore
La Fondazione è sorta per iniziativa di Michele Gesualdi, Agostino Burberi, Giancarlo Carotti, Fabrizio Porcinai, Piero Paciscopi, Carlo Zaccaro, Nello Baglioni, Maresco Ballini, Piero Bosi, Zaira Conti, Bernardo Delton, Lorenzo Lampronti, Franca Righini e Luca Toschi. La FONDAZIONE DON LORENZO MILANI ha sede legale in località Barbiana, Vicchio di Mugello, Firenze, e sede operativa in Firenze, via don Giulio Facibeni, 13.
                                                                Targa della Fondazione Don Lorenzo Milani

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